domenica 11 dicembre 2011

Do or do not. There is no try

"Ho dell'ottimo cuoio da vendere a chi vuole farsi le scarpe."

Georges I. Gurdjieff


Non so quanto possa starvi a cuore la progressione. Quando parlo di progressione, ovvio che intenda non la capacità (o la conoscenza) di eseguire migliaia di tecniche diverse (per diverse dovremmo aprire una parantesi piuttosto lunga, poi), quasi che fossimo una sorta di enciclopedia vivente che cataloga ed esegue le più disparate tecniche e le loro applicazioni. Non intendo chiaramente questo. Quando parlo di progressione, per la verità intendo in effetti il suo significato più letterale, quello dell'andare avanti, del muoverci verso un obiettivo, più o meno chiaro all'interno di ognuno di noi. Ecco, mi chiedo quanto vi stia a cuore tale progressione. Perchè in essa, come in molte altre cose nella vita, è possibile scorgervi più piani di comprensione, più chiavi di lettura. Progressione non è appunto sola esclusiva del piano tecnico che la nostra disciplina comporta, e certamente non è assolutamente quantificabile dal numero di tecniche che imparo in palestra o nel dojo ci mancherebbe, e nemmeno la capacità di eseguirle con veloce sicurezza. No, non credo che questa sia vera progressione nel cammino che abbiamo deciso di intraprendere. Perchè l'andare avanti che al sottoscritto sta a cuore, è un andare avanti e in profondità in ciò che è si tecnica, ma nel suo lato più impercettibile, è il cercare di cogliere delle linee guida facenti parte di ogni tecnica e dunque di ogni sua variante, un qualcosa che è presente sempre e comunque, senza il quale è semplicemente impossibile anche solo parlare di fare Aikido. L'obiettivo è progredire verso questo. Vi sono molte strade poi, che ci permettono di perseguire l'obiettivo, certo. Ma ognuna di esse, non inganniamoci, richiede comunque sacrificio, dedizione. Richiede l'ostinazione necessaria a farci scavare e scavare, anche quando non vorremmo occuparcene. E' un impegno e nessuno in nessun tempo ci ha garantito che così non sarebbe stato. Se la progressione ci sta a cuore per davvero, se il nostro è impegno sincero per davvero. Altrimenti non è possibile. Altrimenti non potremmo mai e poi mai avanzare pretese di sorta. Non possiamo davvero credere che l'Aikido sia disciplina a cui è sufficiente dedicare del tempo sporadico e poca concentrazione. Un hobby. Ci si sta ingannando se così è e forse, parer mio, si sta perdendo del tempo da dedicare magari a qualcosa che ci vedrebbe più felici, più realizzati. Si, perchè altra cosa che non ci è stata promessa è l'evitare di venire a patti più o meno ciclicamente con la frustrazione, che questa disciplina ci regala a piene mani. Ma è una frustrazione a ben vedere positiva, è del genere che passa attraverso l'autoanalisi con lo scopo della crescita, del miglioramento continuo. Dunque ben venga anch'essa. Tutto questo continuo lavorare su di sè, tutto questo procedere passo passo, con fatica, alla ricerca di un qualcosa che ci si è guadagnati per davvero, con le nostre forze, il fisico come l'intelletto, tutto ciò è la progressione che a me sta a cuore. Da qui è possibile emergere, dopo tanto scavare, più consapevoli, più "grandi". E' giusto che vi dica che non credo al motto reso famoso da non so chi e che recita più o meno: "L'Aikido è per tutti...". Non ci credo, a meno che non si voglia sottolineare l'importanza enorme, presente nella seconda frase del motto, che infatti recita: "... ma non tutti sono per l'Aikido". No infatti, non è per quelli che cercano una strada facile. Perchè una strada facile per progredire, semplicemente non esiste.
Recentemente mi è capitato di rivedere Karate Kid. Quello bello intendo, con Morita e Macchio. Una delle scene chiave (no, non del film, una delle scene chiave per me), anzi direi LA scena chiave, è appena poco prima che il protagonista si impegni in quello che negli anni è assunto a vero e proprio mantra per chi, di Arti Marziali, non ha mai capito una sega (il celeberrimo metti, togli blablabla...).
Ecco se vi ricapita, prestate attenzione a cosa il maestro Kesuke Miyagi dice all'inconsapevole Daniel san, quasi come fosse un segreto, ma di quelli importanti, da dire raccolti, accovacciati: "Walk on road, hm? Walk left side, safe. Walk right side, safe. Walk middle, soon or later, get squish just like a grape. Here, Karate, same thing. Either you Karate do 'yes', or Karate do 'no'. You Karate do 'guess so', just like grape. Understand?". Si.